la nuova forma di crescita passa dalla collaborazione
(Riporto un mio post pubblicato nelle Note del mio profilo Facebook alcuni anni fa – 2020 circa – che integrerò alla fine con quella che poi è stata la mia esperienza personale negli anni a seguire)
Ho intenzione di provare a sperimentare le tecniche che sono descritte in questi video.
Ho già parlato in altre occasioni della collaborazione che possiamo trovare nelle culture che riteniamo più primitive della nostra e dei successi che spesso sono in grado di ottenere, anche in termini di benessere personale e collettivo. In questi video si parla di formare dei gruppi, che a me ricordano molto le tribù ancestrali.
Se sei interessato a partecipare, o anche solo a parlarne, ti invito a contattarmi
Se vuoi leggere anche le altre note, collegate e correlate, che parlano di argomenti attinenti, che ho già scritto puoi trovarle qui:
per ultimo, ma non meno importante propongo il video di Corrado Malanga da dove ho ricevuto lo spunto e poi ulteriormente indagato in merito alle informazioni che qui ho portato, è da guardare con interesse, nonostante gli argomenti insoliti da cui è partito nelle sue valide considerazioni:
Corrado Malanga Experience 2017 Livorno Alieni prima di parlarne cerchiamo di capire chi siamo
Joe Dispenza è considerato uno dei maggiori esperti sul cervello a livello mondiale.
All’età di ventitre anni, durante una gara di triathlon, un’auto investì Dispenza provocandogli fratture vertebrali multiple. Diversi medici dissero che la sua unica speranza di ricominciare a camminare stava nella fusione di alcune vertebre, in un’operazione che l’avrebbe lasciato con una vita di sofferenza e di mobilità limitata. Ma come chiropratico, Joe Dispenza possedeva una conoscenza sufficiente sulla salute della colonna vertebrale e sul suo personale stato fisico successivo all’incidente, per assumersi il ragguardevole rischio di rifiutare l’intervento. Dopo aver compiuto questa difficile scelta, oltre a seguire un accurato programma terapeutico, egli letteralmente si servì del pensiero per aprirsi la strada verso la guarigione. Tre mesi più tardi, era in grado di camminare e di agire come prima dell’incidente. Dispenza attribuisce la maggior parte delle ragioni del proprio recupero fisico al potere della propria mente. Quest’incredibile esperienza lo spronò allo studio di questo strumento di suprema importanza che tutti possediamo, il cervello, ed è questa potente conoscenza che egli ora trasmette attraverso il suo nuovo libro (Evolvi il tuo cervello, Macro Edizioni) e nei seminari che conduce. Joe Dispenza ha conseguito il diploma di chiropratico alla Life University di Atlanta, Georgia (USA). Dopo il training universitario in biochimica, la pratica e gli studi successivi alla laurea si sono svolti nei campi della neurologia, neurofisiologia, e funzione cerebrale. Dispenza ha istruito migliaia di persone in sedici paesi sul ruolo e sul funzionamento del cervello umano e su come sia possibile riprogrammare il proprio pensiero attraverso principi neurofisiologici scientificamente dimostrati. Attraverso queste potenti informazioni molte persone hanno imparato a realizzare i propri obiettivi e le proprie visioni eliminando le abitudini autodistruttive. Il suo approccio, insegnato attraverso un metodo molto semplice, crea un ponte tra l’autentico potenziale umano e le più recenti teorie scientifiche delle neuroplasticità, spiegando come il pensare in modi nuovi e cambiare le proprie credenze possa letteralmente ristrutturare il cablaggio neurologico del proprio cervello. Autore di numerosi articoli scientifici sulla stretta relazione tra cervello e corpo, Dispenza è stato invitato a far parte del Chi è Chi d’America, ed è membro onorario del National Board of Chiropratctic Examiners (Comitato Nazionale degli Esaminatori di Chiropratica) e consigliere editoriale della rivista Explore Magazine. Studioso e docente di varie materie, dalla fisica quantistica alla funzione cerebrale, dal pensiero intenzionale alla natura della realtà, Dispenza è uno degli scienziati più popolari tra quelli che compaiono nel pluripremiato film Ma che … bip… sappiamo veramente!? e nella versione estesa Ma che…bip…nella Tana del Coniglio: egli è diventato famoso soprattutto per le osservazioni su come creare la propria giornata. Quando non viaggia o scrive, è occupato a visitare pazienti nella sua clinica chiropratica nei pressi di Olympia, nello stato di Washington.
(uno scritto molto interessante di Carlo Zumstein, psichiatra svizzero studioso di sciamanesimo)
Molte introduzioni allo sciamanismo affermano che il metodo fondamentale dello sciamanismo è il viaggio sciamanico: cioè, il viaggio sciamanico nell’Aldilà accompagnato dal monotono suono ritmico del tambureggiamento. È questo ancor vero oggi come poteva esserlo cinquant’anni fa? (…) Oggi molte persone praticano una forma di viaggio cosciente nelle profondità del loro essere e in altri mondi. Noi sogniamo, meditiamo e andiamo in stati di trance. Ma questo ci rende automaticamente sciamani? È ora tempo di un cambiamento del punto di vista della visione del mondo sciamanico. Ovunque gli sciamani sono attivi, essi uniscono il nostro asse spazio-tempo orizzontale (che si proietta dal passato verso il futuro) e l’asse verticale degli eterni poteri creatori istantaneamente efficaci. Questa è l’ unio mystica sciamanica.
Non è la capacità di viaggiare in mondi lontani e nascosti che distingue uno sciamano. L’essenza di fondo dello sciamanismo e l’arte essenziale dello sciamano è quella di dissolvere la distinzione tra i mondi che le persone comuni mantengono separati e di riunire in modo rituale le realtà nell’azione immediata dei poteri creatori.
Quest’arte merita un nome. Io l’ho chiamata l’Arte del Bridging o TAOB. (…) L’Arte del Bridging non è costruire un ponte tra due mondi separati. Piuttosto, TAOB significa vivere la loro unità originaria e rendere questo senso di unità accessibile agli altri in modo esperienziale. È l’arte del creare a volontà uno spazio sacro nel quale i poteri e i mondi divisi e in concorrenza del nostro convenzionale modo di essere – nel – mondo possano fondersi e ritornare al loro potere creativo originario. Come sciamano, io non sono né un costruttore di ponti né un ambasciatore tra i mondi, e neppure sono un “osso cavo”, anche se gli sciamani vengono descritti in tal modo. L’espressione “osso cavo” proviene dall’idea che lo sciamano sia uno strumento, un canale o un medium per gli spiriti che portano il loro potere e saggezza nel nostro mondo tramite lo sciamano. Questi concetti sono simili all’archetipo del sacerdote della nostra cultura.
Lo sciamano è, di fatto, il primo mistico, colui che precede ogni religione. Il compito dello sciamano è l’arcaica unio mystica: l’unità con i poteri creatori originari come quelli che agiscono negli elementi di fuoco, terra, acqua e aria, nei minerali, nelle piante e negli esseri animali e nelle eterne forze dell’anima. Queste sono le vere forze di guarigione. Lo sciamano è una persona che dà loro forma. Uno sciamano agisce nel punto dove la realtà orizzontale dell’asse temporale interseca la realtà verticale delle forze creative atemporali e immediate. Gli sciamani agiscono dall’a-temporalità nel tempo, dall’infinito nello spazio, e dal Tutto – Uno nell’anima individuale, dove la forza creatrice si trasforma nel potere dell’amore e della capacità di percepire. La mano e la voce dello sciamano sono gli organi usati per dare forma alla forza creatrice. Gli spiriti sono gli alleati dello sciamano, la natura è la famiglia dello sciamano e il luogo di guarigione è la casa dello sciamano. Coloro che cercano sono i compagni dello sciamano e quelli che soffrono sono i maestri dello sciamano. Tutto questo sta dentro e dietro l’idea dell’Arte del Bridging.
L’Arte del Bridging ci permette di vedere la realtà ordinaria dal punto di vista della realtà non-ordinaria.
In un oceano di forze in costante cambiamento, come manteniamo stabile il mondo?
Facendolo, noi operiamo uno dei più grandi miracoli.
Dott. fil. Psicoterapeuta (1948 – 2023) – Fondatore e direttore della TAOB Foundation,
Breve biografia
Padre di cinque figli (nati 1987 e 1988; 2014, 2016, 2019) e nonno di quattro nipoti. Psicoterapeuta con un dottorato nel proprio studio dal 1984. Dal 1979 al 1984 ha lavorato in una clinica come responsabile di un reparto di tossicodipendenze e terapia delle tossicodipendenze.
Formazione iniziale come disegnatore di macchine, Matura nel secondo percorso formativo. Dopo vari tentativi di studio, finalmente osò studiare psicologia.
Dal 1992 intensa ricerca sciamanico-spirituale di esperienza-conoscenza (formazione continua), allo stesso tempo seminari, conferenze e viaggi, nonché lavori di guarigione all’interno e all’esterno fino a ottobre 2017. Da allora ridotta attività pubblica, ma tanto più intensa vita familiare e la ricerca personale su una trasformazione della nostra esistenza biologica di soddisfazione dei bisogni in un’esistenza basata sull’energia.
“Mi considero un ricercatore e progettista dell’energia universale e delle sue tre forme elementari di cambiamento: terra, anima e coscienza e le loro forme di cambiamento attraverso le nostre diverse sfide quotidiane e il potenziale per superarle con successo.”
Il mio percorso dalle Arti Marziali alle tecniche di Light of Life Longevity®.
(da uno scritto del 2011)
Guardare il cielo, con le sue nuvole ed i suoi colori Ascoltare il vento che passa tra le foglie degli alberi Bere un sorso d’acqua fresca
Ho iniziato a praticare karate sportivo nel 1980, quasi per gioco o per misurare quello che sarei riuscito a fare od anche per un confronto con gli altri: cosa si prova quando si deve combattere? quando si deve combattere, un combattimento sportivo, anche in maniera non proprio reale, ma simulata e con delle regole tali da non correre troppi rischi? La cosa che evidenzio oggi, dopo 31 anni di pratica – di cui 23 di insegnamento (dal 1988) – e dopo aver provato altre discipline diverse ma sicuramente complementari, è che questa strada (do = la via, l’arte) mi ha sicuramente portato verso la consapevolezza: è stato un viaggio lungo e non sempre facile, inizialmente solo perché mi piaceva, poi perché quello che praticavo ha iniziato ad appassionarmi, e lentamente ma costantemente ho preso sempre più coscienza di quello che stavo costruendo , ho cominciato a vedere che cos’è l’uomo in me stesso ed anche negli altri, altri che sono stati i miei compagni di viaggio, amici, maestri, allievi, che con le loro caratteristiche, i loro pregi ed i loro difetti condividevano con me la loro strada. Alla pratica degli allenamenti ho associato la lettura di centinaia di libri, sono sempre stato curioso di conoscere i motivi, le ragioni ed anche il pensiero degli altri. Ho abbinato testi di metodologia e di tecnica ad altri di filosofia o anche di poesia, tutto è interessante ed è difficile a volte coglierne l’essenza. La conoscenza si conquista a caro prezzo, e quando credi di aver finalmente capito ti accorgi che devi rivedere qualcosa, oppure tutto perché la situazioni è diversa. Ho così imparato a dubitare, a verificare e ad essere sempre pronto a rivedere le mie idee e le mie convinzioni. “Le cose per ora mi sembrano così! Fino al momento in cui qualcosa mi farà cambiare idea.”
La filosofia taoista ed orientale in genere ci insegna che nulla è stabile, tutto è in continuo cambiamento. Leggere e meditare il testo de “I ching” è una delle cose più interessanti che si possano fare. Leggere e rileggere quelle pagine è istruttivo e porta alla considerazione del simbolo, del significato nascosto delle cose, ma anche alla comprensione dell’armonia più o meno evidente nelle cose che ci circondano e nei fatti che ci accadono.
Dal 1996 ho cominciato a studiare ed a praticare sempre più assiduamente tutto quello che riguarda la parte interiore dell’uomo, partendo dalla considerazione che la pratica assidua e costante porta verso la tranquillità della mente, il benessere fisico e la salute del corpo, lo sviluppo ed il progresso di quello che c’è all’interno di noi stessi, non voglio parlare di spirito o di anima, ognuno di noi ha concetti e convinzioni diverse di questi termini, io mi riferisco a quello che penso (pensiero) ma anche a quello che provo (sentimenti ed emozioni) e che sento (sensazioni ed intuizioni). A questo punto ho iniziato con le meditazioni, partendo dalla propriocezione e dall’auto-rilassamento fino ad arrivare alle visualizzazioni, alle tecniche di respirazione ed alla percezione della propria energia vitale. Contemporaneamente ho iniziato lo studio del kung-fu e del tai chi. Queste sono le origini e l’alto livello delle arti marziali, l’arte espressa con il movimento ed il gesto tecnico ma anche con alcune componenti difficili da descrivere ed indefinibili nella loro sostanza che fanno parte di quelle caratteristiche che vanno al di la del normale per poter finalmente sconfinare nell’artistico, dove l’uomo incontra finalmente la sua essenza.
Ed è a questo punto, dopo una lunga ricerca, che arrivano i frutti inaspettati, le arti marziali non sono più utilizzate per il combattimento, per il confronto e per lo scontro, ma diventano arti di longevità dove quello che veramente importa è il nostro benessere, sia mentale che fisico, quando ci si accorge che alzarsi al mattino non è un dramma, ma è un piacere andare verso la giornata che ci aspetta e verso anche la nostra pratica giornaliera.
Riuscire a portare i risultati della nostra pratica giornaliera nella realtà di tutti i giorni è alla fine la cosa più gratificante, ma anche la più difficile da realizzare. Il momento in cui si esce dal laboratorio, dal dojo, dove si è provato e sperimentato, e si affronta il mondo esterno, senza protezioni o situazioni agevolate, con tutte le difficoltà che si presentano nelle esperienze quotidiane nel confronto con gli altri ed anche, soprattutto con noi stessi.
Infine l’insegnamento porta alla condivisione con gli altri di quello che a fatica si è riusciti ad imparare ed a realizzare, è il mostrare, e solo il mostrare, la strada da percorrere agli altri nostri compagni per arrivare a questo benessere fisico e a questa tranquillità interiore che sempre più ci serve nei nostri tempi moderni, dove la fretta e gli affari non ci permettono più di gustare le cose semplici ma essenziali della vita e pregiudicano un equilibrato rapporto con la natura.
Poi la via, la strada, ognuno se la deve percorrere da se, con le sue gambe, non c’è nessuno, proprio nessuno, che lo possa fare al posto nostro.
corso per aumentare il proprio benessere e sviluppare la creatività
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Corpo e mente sono collegati in un modo che la persona comune difficilmente può comprendere. La percezione dell’ambiente circostante è valutata costantemente dal nostro inconscio, il quale reagisce agli stimoli esterni in una modalità prevalentemente automatica. Se l’inconscio percepisce l’esterno, in particolare l’ambiente lavorativo e familiare, come ostile, ci sono delle reazioni fisiologiche che provocano nel corpo contratture muscolari. Con l’andare del tempo queste zone contratte si accumulano. E’ uno sviluppo lento, poco percepito, ma costante nel tempo. Con il passare degli anni questa situazione può portare a vari problemi fisici, intaccando la nostra salute e il nostro benessere. Il pensiero influisce sullo stato del corpo e l’attività del fisico influisce sui nostri pensieri e soprattutto sulla qualità del nostro umore. Ed è per questo motivo che è necessario praticare attività fisica, ma anche avere il controllo dei nostri pensieri per indirizzare la nostra azione e ottenere livelli migliori di benessere e di salute.
L’uomo deve prendere coscienza di se stesso e dell’universo che lo circonda e di cui fa parte, e lo può fare solo attraverso l’unica porta che ha a disposizione: il suo corpo.
L’unica porta per accedere a tutto ciò è il nostro corpo. la chiave d’accesso è il rilassamento. Per rilassarsi è sufficiente abbassare il livello del chiacchiericcio interiore, l’incessante susseguirsi dei nostri pensieri. Con esercizi adeguati è possibile fermare o almeno diminuire il dialogo interiore, si tratta di semplici tecniche di movimento e respirazione, un ruolo importante è svolto dalla corretta percezione di sé (propriocezione). E’ importante capire il motivo della nostra agitazione mentale e conoscere i vari metodi che servono per creare il rilassamento della mente tramite il corpo, questi sono due elementi strettamente collegati e interdipendenti. Anche rilassamento e benessere sono due fattori strettamente collegati!
Meditazione e rilassamento
per rilassare la mente, ed anche il corpo, è utile ed interessante imparare delle semplici tecniche di meditazione e di respirazione. Con la meditazione, lentamente ma progressivamente, i pensieri diventano più calmi, perdono la confusione e l’affanno che caratterizza attualmente il nostro vivere. Anche la concentrazione sulla respirazione produce calma mentale, abbassa il ritmo cardiaco, e porta al rilassamento sia mentale che fisico. Il rilassamento favorisce tutte le nostre funzioni fisiologiche.
come avrei fatto l’anno dopo, il2011, a non partecipare al secondo livello del seminario settimanale “Lo Spirito delle Montagne” organizzato da Carlo Zumstein ????
impossibile mancare!
e così mi sono ritrovato in compagnia di un avvocato di Zurigo e 6 donne che parlavano tedesco e senza interprete di nuovo in Val Martello alla ricerca della Visione.
in cammino con il gruppo per raggiungere “la Valle”
Un’esperienza ancora più forte dell’anno prima e molto molto più dura e quasi costantemente sotto la pioggia. Questo è il tempo che piace, e che tempra, gli sciamani. Con la pioggia i Turisti rimangono casa, oppure vanno a consolarsi nei centri commerciali… ma non i pionieri, gli esploratori e gli avventurosi… quelli imprecano ma partono lo stesso, costi quel che costi!
In questa avventura mi sono bagnato fino alla midolla, ho mangiato sotto la pioggia battente con le gocce che cadevano dentro alla minestra calda, ho visto Carlo accendere incredibilmente il fuoco sotto la bufera, ho dormito sotto le rocce (e ovviamente sotto la pioggia), ho dormito in una grotta a 2500 mt circa slm mentre fuori nevicava allegramente, ho passato una notte intera a camminare con il Passo del Potere su per la montagna sotto le stelle, ho visto il sole sorgere al mattino da un’altitudine di oltre 3000 metri…
e alla fine sono tornato…
l’Alba, il Sole che Sorge alle ore 6.00 a 3.69 mt slm e temperatura -8 gradi
inoltre ho incontrato gli Spiriti del Luogo della Val Martello, ho suonato il tamburo in riva al Lago di Gioveretto – Zufrittsee, ho avuto la possibilità di fare esperienze fuori del comune, fantastiche in un’atmosfera di sogno… ho camminato in silenzio con la Terra sotto i miei piedi e il Cielo sopra la testa , assaporato l’acqua del ghiacciaio, ho imparato a conoscere meglio me stesso e a capire che i limiti, o meglio quelli che crediamo tali, possono essere superati… ma soprattutto ho visto le possibilità, il Potere che tutti noi abbiamo, la nostra Grandezza, le occasioni che possiamo cogliere, altrimenti passano…
di tutto questo posso solo ringraziare Carlo Zumstein che in questo ambito considero senza alcun dubbio il mio maestro, che con amore mi ha indicato e accompagnato in questo splendido cammino.
quando sono tornato nella realtà ordinaria ho continuato da solo la via del Cuore, quella che ho conosciuto con questa mia seconda esperienza, grazie Carlo, sarai sempre nel mio Cuore!
al mattino Carlo Zumstein saluta la luce del Sole che sta per Sorgere
Yoga Creativo Meditativo – La pratica ci permette di ampliare progressivamente la nostra percezione della realtà, riconoscendo l’illusione della nostra interpretazione personale e parziale. Entrando in contatto con lo spazio che ci circonda, vincendo i vincoli che il corpo e i nostri pregiudizi ci impongono, giungiamo all’unione con il tutto e con la nostra vera essenza …allora giungiamo alla libertà!
perdersi nello Spazio
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Tutto intorno a noi non c’è nient’altro che spazio!
Abbiamo a disposizione il nostro corpo per l’esplorazione dello spazio.
Il nostro corpo è una porta, per l’esplorazione di ciò che c’è intorno, ma anche di ciò che c’è dentro di noi
Lo spazio contiene tutto, anche gli altri, e la realtà che ci circonda
Con le pratiche meditative esploriamo, troviamo e conosciamo il mondo che esiste dentro di noi, come in un viaggio, realtà, passato, immaginazione, intuizioni, tutto si fonde nella nostra Essenza interiore
La pelle delimita il corpo e ci permette di entrare in contatto con l’esterno
E’ il gesto, il movimento che esplora l’esterno, che ci relaziona con i corpi degli altri, con l’ambiente, con le sensazioni fisiche, con le vibrazioni della musica, con il freddo e con il calore
Il gesto e il movimento si fondono in una danza, una ritualità senza programmazione, un percepire la necessità e la capacità di fare, un lasciar andare, un abbandonarsi alla corrente che ci circonda, che ci dirige senza sforzo, aiutati nel processo dalla musica, dalle vibrazioni che provocano una maggior fluidità, stimolando la parte emozionale che ci congiunge al passato, oppure ai desideri, oppure evidenzia maggiormente la nostra fisicità e acuisce la sensibilità di tutti i sensi
Il movimento ritrova una nostra parte antica e profonda, molto attiva, la nostra parte più viva e creativa, che è collegata con la madre terra e con la nostra fisicità, la parte più materiale di noi stessi
il corpo fornisce alla mente, tramite la fantasia, la componente divina della creatività
forme, colori, sensazioni, energie … si mescolano rappresentando all’esterno quello che abbiamo dentro
esprimendo con l’azione e la creazione qualcosa che prima non esisteva e che ora come per miracolo si è aggiunto alla realtà
l’occhio osserva le nuvole nel cielo, le gocce di pioggia sul vetro, il vento che fa muovere le erbe del prato
la pelle ascolta le sensazioni che provengono dal contatto con la superficie delle cose
i sensi non sono mai sazi di sensazioni e sempre alla ricerca di nuove emozioni, è la vita
la mente calma e rilassata è finalmente soddisfatta
tutto il corpo collabora alla nuova creazione
condensa qualcosa che fino a pochi attimi fa non esisteva, era semplicemente in una dimensione
dove tutto è possibile, dove le variabili si incrociano, danzano, giocano e, alla fine, forse stanche, si materializzano
ed è il corpo l’artefice, il creatore!
infine il corpo si perde nell’estasi
allora non esiste più la differenza tra quello che abbiamo dentro e la realtà esteriore, esterno ed interno si fondono, crollano le barriere, si apre il cancello, svaniscono i confini, la gabbia scompare e la nostra Essenza libera vola, nell’Unità ritrovata
esiste solo lo spazio!
il cuore ha bisogno di spazio!
Il respiro, lo spazio ritrovato, il collegamento con la terra, la vibrazione che prende il cuore, la mente che si rilassa, sono tutti elementi che permettono alla nostra Essenza di ritrovare quell’unità che nella vita, attualmente frenetica di tutti i giorni, ci manca. Il risultato è che la nostra parte sensuale ci porta verso la creatività, l’arte, il piacere di fare e di costruire, la capacità di trovare per noi nuove vie, al di là della razionalità e di tutte le costrizioni attorno a noi
ed allora, il cammino inizia!
Lo Yoga Creativo Meditativo è un’esperienza profonda che il nostro corpo fisico può conoscere dopo che la mente è riuscita a purificarsi con la pratica e a liberarsi di molte di quelle costrizioni limitanti che impediscono la nostra libera e spontanea espressione fisica. E’ la vibrazione del suono che passando scioglie, libera, stimola la parte maggiormente creativa del nostro Essere. Il corpo spontaneamente ritrova il suo equilibrio e questo benessere si collega e influenza anche la nostra parte mentale razionale. Tramite la pratica si stimola e si sviluppa la nostra parte creativa e intuitiva, non solo nel campo della creazione artistica, ma anche nella vita di tutti i giorni in tutti i suoi aspetti e nella soluzione di molti problemi. Anche la mente, come il corpo, libera dai suoi limiti, arriva a conoscere la bellezza e la libertà che può trovare nello Spazio.
La pratica è quindi consigliabile a chiunque voglia uscire dai limiti soffocanti della vita di tutti i giorni per vivere finalmente in maniera spontanea e creativa, aumentando la percezione delle possibilità che il contesto dell’ambiente attorno a noi ci offre per la nostra realizzazione.
insieme a Carlo Zumstein, nella Valle e sulle Cime ad imparare
2010 – Dopo il primo seminario con Carlo Zumstein decido di seguire tutti i suoi seminari, finché nel giugno del 2010 ricevo la telefonata di un amico. Carlo organizza un seminario in montagna, nella Val Martello in provincia di Bolzano, Parco Nazionale dello Stelvio, per entrare in contatto con lo Spirito e il Potere delle Montagne. Subito mi viene in mente il film “Into the wild”, bellissima e commovente storia del ragazzo che parte alla ricerca di qualcosa che neanche lui sa cosa sia, per vivere esperienze uniche, ma anche per finire tragicamente vittima della sua inesperienza. Il contatto con la Natura, il contatto con l’Infinito è attraente. Si è liberato un posto e mi chiedono di partecipare. Aderisco senza dubbi, la considero una chiamata. Mi organizzo e preparo al meglio e vado.
seguire i passi di Carlo Zumstein, in Val Martello, alla Ricerca della Visione (2010)
Definire e cercare di raccontare l’esperienza della Ricerca della Visione in Val Martello è difficile e sicuramente riduttivo, come dare l’idea dei grandi spazi e delle Energie che si trovano nella Valle, la potenza delle cascate e la grandezza delle cime innevate, il Potere che emana dalle foreste e dalle rocce? il tempo che cambia dal sole cocente alla nebbie e alla pioggia? impossibile, sono esperienze che è necessario vivere, esserci dentro, immergersi…
… e poi il contatto si realizza, incredibile, affascinante, e rimane nel tempo, anche quando non sarai più li!
E’ un’esperienza unica e indimenticabile che cambia il modo di vedere le cose e di intendere la vita e se stessi. Se qualcuno cerca il cambiamento qui si può trovare. Il cambiamento non è una cosa immediata, ma è qualcosa che si realizza progressivamente, un po alla volta, porta la consapevolezza che serve per poter capire e poi scegliere, è qualcosa di interiore.
tra le molte cose che ho realizzato, una sera, suonando i tamburi e cantando intorno al fuoco ho ricevuto il mio nome sciamanico che è Wanna Hagow!
le nebbie della Val Martello – Martelltal… per me Sha-Ma Valley!
I libri di Carlos Castaneda che raccontano le sue esperienze con un “uomo di conoscenza” indio Yaqui, don Juan Matus, sono come una specie di passaggio, di apertura (un “gate”). Durante la loro lettura si attraversa un varco ( la vagina cosmica, del libro “Il dono dell’Aquila” ? ), un’apertura verso altre dimensioni o meglio verso aspetti inusuali e inaspettati di questa nostra dimensione tramite il raggiungimento della coscienza superiore.
E’ un’apertura della mente. Dopo avere attraversato questo passaggio ci si ritrova nella seconda attenzione, uno stato di coscienza superiore, il mondo che ci circonda cessa di essere qualcosa di conosciuto e di scontato e si apre alla scoperta e alla meraviglia.
Questa nuova dimensione è diversa, è satura di potere e di energia…
Quando ho iniziato a leggere le storie di don Juan di Carlos Castaneda non capivo quasi nulla di quello che aveva scritto (2001). Lentamente, progressivamente, con le esperienze in ambito sciamanico che ho avuto la fortuna di vivere, ho capito sempre meglio quello che leggevo.
Carlos utilizza un trucco da stregoni: quando si leggono i suoi libri, il punto di unione si sposta e le percezioni si portano nella seconda attenzione. La visione e la comprensione diventano limpidissime, l’intuizione si alza a livelli incomprensibili… come fa a realizzare tutto questo?
E’ semplicemente un mistero! non esiste alcuna spiegazione se non l’insistenza, la perseverante tenacia di continuare a leggere e rileggere questi libri. non esiste alcuna spiegazione se non l’insistenza, la perseverante tenacia di continuare a leggere e rileggere questi libri. L’esperienza è l’unica via possibile per arrivare alla conoscenza!
In questi ultimi anni la comprensione è diventata per me sempre più chiara, sembra che don Juan parli proprio a me e mi dia gli spunti per realizzare le tecniche adeguate per alzare il livello energetico e sperimentale, e per poter anche trasmetterle agli altri. Poi il ritorno alla realtà ordinaria provoca spesso il dimenticare ciò che si è ottenuto, ma non sempre è così ed è importante scrivere, per poter rileggere in un secondo tempo anche le intuizioni che possono essere andate perdute.
Consiglio di leggere e rileggere più volte i libri di Carlos Castaneda per affinare sempre di più la seconda attenzione e poi… chissà, magari la terza arriva da sola, per semplice conseguenza, oppure per l’intervento dello spirito.
A scuola dallo Stregone – (1968)
… ecco finalmente, il suo primo libro
“Un uomo va alla conoscenza come va alla guerra, vigile, con timore, con rispetto, e con assoluta sicurezza. Andare alla conoscenza o andare alla guerra in qualsiasi altro modo è un errore, e chiunque lo fa vivrà per rimpiangere i suoi passi”
(da un dialogo di don Juan nel libro “A scuola dallo stregone”)
“Genaro ha raccontato la sua storia a te” disse don Juan, “perché ieri tu hai fermato il mondo, e perché pensa anche che hai visto, ma sei un tale sciocco che non lo sai nemmeno tu. Continuo a dirgli che sei strano e che presto o tardi vedrai. In ogni caso, nel tuo prossimo incontro, se per te ci sarà una seconda volta, dovrai lottare con l’alleato e domarlo. Se sopravvivi alla scossa, e ne sono sicuro perché sei forte e vivi come un guerriero, ti ritroverai vivo in un paese sconosciuto. Allora, come è naturale per tutti noi, la prima cosa che vorrai fare sarà prendere la via del ritorno a Los Angeles, ma non c’è via di ritorno a Los Angeles. Quello che hai lasciato là è perduto per sempre. Allora, naturalmente, sarai uno stregone, ma non avrà importanza; in un momento come quello l’importante per tutti noi è il fatto che tutto ciò che amiamo, odiamo o desideriamo è rimasto alle nostre spalle. Tuttavia i sentimenti di un uomo non muoiono né cambiano, e lo stregone prende la via del ritorno sapendo che non arriverà mai, sapendo che nessun potere sulla terra, nemmeno la sua morte, lo porterà al posto, alle cose, alle persone che amava. Questo ti ha detto Genaro.”
La spiegazione di don Juan fu come un catalizzatore; l’intero peso della storia di don Genaro mi colpì all’improvviso quando incominciai a collegare la sua storia alla mia vita.
2007 – vedo in programmazione un seminario “La Guarigione dell’Anima con i Genitori, gli Antenati e le Relazioni” e lo trovo molto interessante, lo collego a quanto già fatto con Cristobal Jodorowsky relativamente alla psico-genealogia. Quindi partecipo al seminario nel mese di febbraio!
al primo seminario con Carlo Zumstein – febbraio 2007
Carlo Zumstein è un personaggio interessante, con la traduttrice Maria, molto brava, colpisce e affascina con le sue storie e il suo modo di raccontarle… è quello che lui definisce lo Sciamanesimo Energetico, ti insegna come entrare in contatto con la Grande Anima e come guarire le tue parti che ne hanno necessità. Ma quello che mi colpisce di più, una volta tornato nella realtà ordinaria della quotidianità di tutti i giorni è il risultato di queste pratiche: arriva il cambiamento!
( in preparazione a Verona seminario di sciamanesimo Energetico resta informato:info@tamburidiluce.it)
l’Energia si crea al Centro del Cerchio… trasformazione e purificazione
A giugno 2007 Carlo propone la Via del Sogno, un percorso di 4 seminari nell’arco di 2 anni per sviluppare la coscienza del sogno e il superamento cosciente dallo stato di veglia allo stato di sogno e vengono applicate anche tecniche del Sogno di Castaneda, quindi ci devo andare, come faccio a non partecipare?
Da qui parte la mia esperienza nello sciamanesimo Energetico, molto, molto interessante, ma soprattutto molto efficace. Ci sono percorsi che sono belli, che attirano, ma se poi non sono efficaci? a me interessano solamente i sistemi che funzionano, piuttosto che qualcosa di divertente, ma che poi non mi da alcun risultato!